#PerNonDimenticareChiÈStato?

Nessuna tutela

Una storia di mobbing e discriminazione sfociata in un grave infortunio sul lavoro. Tutti assolti. La perdita dell’uso di una gamba a 20 anni vale solo € 62.000.

Raccontateci la Vs. odissea giudiziaria a partire dall’incidente sul lavoro, le discriminazioni razziali, il mobbing, il licenziamento durante l’infortunio, i giudizi civili e penali, la denegazione di giustizia, il risarcimento danni di soli € 62.000, i pignoramenti subiti dal vs. ex difensore.

Risponde HOUEHOE LUIGI

IL mio infortunio è avvenuto il 23.9.2005 presso lo stabilimento di Arcore della Packaging Lombardia ora Ds Smith Packaging Italia S.p.A., dove lavoravo come operaio; le cause dell'infortunio derivano esclusivamente dall’omessa adozione da parte del datore di lavoro delle misure di sicurezza previste dalla legge e dalla mancata vigilanza sulla loro osservanza; l’esito del procedimento penale che si è concluso con una sentenza di assoluzione dell’unico imputato per mancata denuncia e rinvio a giudizio dei vertici apicali dell’azienda; anche l’Azienda è andata indenne da qualsiasi responsabilità penale, anche di carattere amministrativo da reato, ex D.Lgs. N° 231/2001, sebbene sia emerso dalla sentenza che la causa del sinistro è imputabile unicamente al datore di lavoro, traendo origine da grave “imprudenza, negligenza ed inosservanza dell’art. 8 D.P.R. n° 547/55, per non avere concepito un utilizzo della circolazione dei carrelli, tale che i lavoratori operanti sulle linee non corressero alcun rischio e altre violazione in tema di nrome di sicurezza sui luoghi di lavoro”. Inoltre pende un giudizio penale a Brescia nei confronti del PM di Monza con l’ipotesi di abuso e omissione d’atti d’ufficio per aver omesso di citare i vertici dell’Azienda e altro civile avanti al Tribunale di Lecco per responsabilità professionale nei confronti dell’ex difensore, oltre al ricorso in Cassazione per il risarcimento del danno da infortunio sul lavoro;

Come mai ti sei rivolto ad Avvocati senza Frontiere?

Avevo pregato tanto e un conoscente di Napoli mi parlò di Avvocati Senza Frontiere, del sig. Pietro che era l’unica persona che avrebbe potuto aiutarmi a Milano: e così è stato, con loro mi sono sentito accolto.

Quanti interventi chirurgici hai subito e quali farmaci devi prendere ogni giorno per lenire i dolori provocati dai postumi delle lesioni?

Ho subito 15 operazioni e devo prendere tutti i giorni molti farmaci e antibiotici, devo camminare con le stampelle, e devo ancora fare un altro intervento perché la ferita non si rimargina.

Dopo 12 anni di cause, cosa provi e come vivete adesso; quali aspettative hai per il futuro; credete ancora nella giustizia?

La mia fede è molto grande e la speranza in una giustizia giusta continua a rimanere accesa nel mio cuore, anche se forse dovremo affrontare altre sofferenze, ma ripongo fiducia nel fatto che i magistrati che si occuperanno delle mie cause si rendano conto degli errori commessi e dei torti subiti dalla mia famiglia, restituendoci la serenità che credo meritiamo;

Nutro anche la speranza che un numero sempre maggiore di persone, avvocati, magistrati, operatori del diritto si rendano consapevoli e artefici della necessità di un cambiamento radicale nelle logiche di amministrazione della giustizia, protesa a favorire i forti e a schiacciare i soggetti più deboli, che come me non hanno mezzi per difendersi;

Mi auguro inoltre che sorgano un numero sempre maggiore di Associazioni come Avvocati Senza Frontiere, e di persone coraggiose e oneste come il Signor Pietro, che ha dedicato la sua vita alla causa degli ultimi, e che per questo non merita di certo di venire ripagato con 10 anni di carcere. È un uomo di giustizia a cui andrebbero riconosciuti ben altri meriti e onori.